| un'altra intervista vecchiotta.. ma che ci permette di scoprire altri lati di James ♥
Bevendo una birra e fumando una sigaretta con lui si possono scoprire tante cose di questo nuovo talento del cinema mondiale. Che preferisce la famiglia allo showbiz, che segue il calcio e decora le torte, e che sul set dell'ultimo film ,"Wanted", ha stabilito un nuovo, imbarazzante, record mondiale...
A volte è la voce di una persona che ne definisce il carattere, i sentimenti, le sensazioni, il grado di riconoscimento e adulazione da parte del pubblico. Peccato che da noi queste voci vengano doppiate - spesso, va detto, in maniera meravigliosa - privandoci del suono e di parte dell’impronta artistica dell’attore. Se pensate che Sean Connery abbia un forte accento scozzese, allora non avete mai sentito parlare James Andrew McAvoy: volto angelico da ragazzino perenne, acconciatura da chierichetto (niente a che vedere con quella di Javier Bardem, «Bruttissima, sembrava fatta con una scodella», dice lui), sorriso e battuta pronta. Un tipo sornione e irrequieto, con una cadenza così pesante e una lingua tagliente da far paura. A livello professionale, la sua intensità, la versatilità e il senso dell’umorismo con cui si cala in un personaggio l’hanno portato a essere definito il nuovo Albert Finney del cinema mondiale. Mentre, per quanto riguarda il titolo di più sexy, ha battuto nientepopodimenoché Ewan McGregor, già definito l’attore scozzese più arrapante del pianeta. Quando glielo ricordiamo, scoppia in una risata e dice: «In casa mia, da solo con mia moglie, sono sicuramente l’unico attore scozzese sexy. Di questo sono sicuro! M’avessero invece visto sull’ultimo set non avrebbero avuto la stessa impressione. Ero conciatissimo. Con tutte le proteine che dovevo prendere per aumentare la massa muscolare sono riuscito a rompere ogni record mondiale delle scorregge: 53 al giorno per 22 giorni di fila».
Parla di “Wanted”, film che da luglio è nelle nostre sale, nel quale recita la parte di un “supereroe quasi normale”. Quando uno è capace di vantarsi di imprese leggendarie come una flatulenza inappropriata, allora vuol dire che è sicuro di sé, tanto da gridarlo ai quattro venti. Così ridiamo come matti, trangugiando Lager scure e fumando Gitanes blu: il nostro speciale menù all’interno del Four Seasons di Beverly Hills, dove lo incontro indossando (con orgoglio, nonostante il disastro degli Europei) la maglia della nazionale italiana. E lui per tutta risposta che fa? Intona: «Celtic, Celtic forever» alla scottish, seguito dai nomi dei giocatori italiani che hanno militato nella sua squadra del cuore (ultimo dei quali Massimo Donati). «Sono cattolico, quindi non potevo che tifare Celtic. Anche se mia madre non voleva che andassi allo stadio con i miei amici. Diceva che erano tutti “chav”, che da noi sono le schifezze che hai sotto le suole delle scarpe. E che se avessi continuato su questa strada sarei diventato come mio padre». Uno che James non vede (e non cerca!) da quando lo ha abbandonato in tenera età. «Un capitolo della mia vita totalmente chiuso». McAvoy ha iniziato a recitare per caso, grazie all’attore David Hayman che cercava un volto accattivante e strafottente mentre James era ancora al liceo, e lo ha incoraggiato a presentarsi all’audizione quando aveva solo 16 anni. «David mi ha scelto per una parte nel film “The Near Room” e questo mi ha permesso di essere ammesso alla Royal Scottish Academy of Music and Drama. Mi ha cambiato la vita, mi ha insegnato cos’è l’arte, lo studio, la ricerca e la gioia del risultato». Da lì arriva a Hollywood per la prima volta in “Le cronache di Narnia”, poi sulla ribalta come il dottore bianco di “L’ultimo re di Scozia” (Best Rising Star ai Bafta inglesi), per poi confermarsi attore di primissimo piano in “Atonement” (nomination Golden Globe 2008 e vittoria ai Bafta scozzesi).
E ora “Wanted”, del regista kazako Timur Bekmambetov, al fianco di Angelina Jolie e Morgan Freeman. «Uno dei motivi per cui ho accettato questo ruolo è che “Wanted” nasce come fumetto creato da Mark Millar, scozzese come me e uno dei pochi scrittori d’Oltremanica ad avere successo negli Usa. Il personaggio che interpreto è dotato di humour e di difetti, depresso e apatico e non proprio il tipico eroe in mutandine o cappa. È stato un lavoro molto impegnativo, Timur è completamente folle. Un genio che vive in un altro universo». Gli chiediamo perché gli piace il suo mestiere. «Perché posso raccontare storie usando corpo, faccia e creatività. Ho un carattere sensibile e per fortuna i miei difetti diventano pregi sul set. Il mio approccio alla recitazione è molto istintivo, quello su cui lavoro molto è il mio accento. Farà ridere, ma spesso gli americani non mi capiscono». L’avreste mai detto? Prima di fare l’attore James pensava di fare... «Il missionario. Per me sarebbe stato un modo per girare il mondo. Mai immaginavo di arrivare dove sono oggi, mi ero già preparato all’idea di cercarmi un vero lavoro », e sorride. «A un certo punto mentre frequentavo l’accademia ho persino seguito una scuola per diventare pasticciere». James oggi vive a Londra, ma è a Glasgow che è cresciuto assieme ai nonni. «La City è grande. Posso tranquillamente uscire senza essere riconosciuto. Quando torno a casa invece mi fermano per strada: noi scozzesi siamo così, più umani degli inglesi! Comunque la mia è una vita semplice: frequento il jet set ma non ne faccio parte, cerco di mantenere la vita privata fuori dai riflettori (è sposato con l’attrice Anne-Marie Duff, conosciuta sul set della serie tv “Shameless”). Mi piace andare al pub, mangiare le salsicce, guardare le partite di calcio e fare lunghe passeggiate. Sono il ragazzo della porta accanto. E non vedo l’ora di rilassarmi e passare il tempo pulendo casa. La mia vera passione».
eeeh, il mio uomo ♥♥♥
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